Il vino è senza dubbio una bevanda che nel corso dei secoli ha ispirato moltissimi artisti. Dipinti, sculture, scritti: moltissime di queste opere hanno messo il vino al centro.
Forse perché arte e vino hanno molto in comune. Come evidenziato di recente anche da Wine in Moderation il vino, come le arti, richiede un apprezzamento che va oltre la prima esperienza sensoriale. Per poterlo assaporare fino in fondo, c’è bisogno infatti di capirne l’essenza. Di comprendere quali emozioni il produttore vuole trasmetterci attraverso il suo sorso, proprio come un pittore fa con il proprio quadro.
Vista l’importante presenza del vino nell’arte antica e moderna, abbiamo pensato di selezionare per voi 5 quadri in cui il vino è protagonista.
Ottobre – ciclo dei mesi
È intitolato “Ottobre” il nono di una sequenza di 11 affreschi denominati “Ciclo dei mesi”, attribuiti al maestro Venceslao e situati a Trento, nel castello del Buonconsiglio. 11 perché Marzo, dipinto su un supporto di legno, fu perduto durante un incendio.
Questi affreschi illustrano in maniera particolareggiata scene di vita reale. Raccontano quindi non solo la vita dei nobili, ma anche storie di agricoltura e pastorizia.
Ed è proprio in Ottobre che troviamo il connubio tra arte e vino, attraverso il racconto della sua produzione. L’affresco ritrae infatti le attività legate alla vendemmia e alla vinificazione, descrivendo in maniera dettagliata gli attrezzi utilizzati, come il torchio. Sia i nobili che i contadini partecipano a questo evento, sottolineando la centralità che aveva il vino già nel 1400.
Arte e vino: il Bacco di Caravaggio
È esposto presso la Galleria degli Uffizi di Firenze il dipinto realizzato da Caravaggio che unisce arte e vino. Quest’opera fu commissionata dal cardinale Francesco Maria Del Monte da donare a Ferdinando I dei Medici, per il matrimonio di suo figlio Cosimo II.
Il dipinto raffigura il dio del vino sdraiato su un letto posto accanto a un tavolo. Bacco rivolge lo sguardo all’osservatore mostrandogli un delicato calice di vetro colmo di vino rosso, appena riempito dall’ampolla sul tavolo.
Pare però che nel dipingere questa tela, Caravaggio non abbia seguito la tradizione classica e rinascimentale. Il giovane ritratto infatti sembra essere tutt’altro che una divinità. Unghia sporche, guance arrossate e sguardo perso che evidenziano un certo stato di ebrezza. Il reale soggetto del dipinto sembrerebbe essere quindi un normale ragazzo travestito da Bacco.
La vigna rossa
La vigna rossa è un olio su tela del famoso pittore olandese Vincent Van Gogh. Questo dipinto del 1888 ritrae dei contadini intenti a lavorare in un vigneto nella campagna arlesiana (Francia), durante la vendemmia. Van Gogh si sentiva molto vicino ai vendemmiatori perché come lui lavoravano “al ritmo della natura e non contro di essa”.
Ciò che colpisce di questa opera sono soprattutto i colori. Al giallo caldo del cielo si contrappongono il rosso e il viola che si intersecano nel campo. Arte e vino in questo caso trovano espressione nel lavoro dei contadini e nel caratteristico foliage che contraddistingue i vigneti nel periodo autunnale.
Arte e vino nella "Colazione dei canottieri"
Fu Renoir a dipingere intorno al 1880 La colazione dei canottieri. Quest’opera ritrae un gruppo di amici intenti a svagarsi sulla veranda aperta del ristorante dei Fournaise sull’isola di Chatou. Questo luogo era infatti frequentato abitualmente dai canottieri parigini che dopo aver remato lungo la Senna si concedevano un po’ di meritato riposo.
In quest’opera il legame tra arte e vino assume un ruolo centrale. Poste al centro del dipinto sul tavolo, insieme a della frutta, ci sono infatti alcune bottiglie di vino, ancora piene. Si tratta di una tradizionale natura morta, inserita in un quadro più grande. Un dipinto nel dipinto.
La bottiglia di vino Mirò
La bottiglia di vino dipinta da Mirò nel 1924 è un perfetto esempio di astrattismo surrealista, in grado di esaltare il legame esistente tra arte e vino. Il dipinto infatti raffigura una bottiglia di vino, come unico elemento concreto tra figure zoomorfe e segni di vario tipo. La bottiglia ritratta da Mirò sembra fluttuare in uno spazio astratto, insieme ad un serpente e ad un insetto volante.
Sull’etichetta della bottiglia di vino è possibile leggere le prime due lettere (VI) di un parola più lunga. Probabilmente “vin” per vino, oppure “vie” per vita, dualismo in cui l’autore credeva molto.
L’opera è visibile nel sito della “Fundació Joan Miró” a questo link.