Fare vino di qualità non è impresa semplice.
Competenze e tecnologia sono oggi elementi essenziali per produrre vini che possano conquistare i palati dei consumatori. Tali strumenti però non sono alla portata di tutti. Soprattutto le aziende più piccole hanno spesso difficoltà nell’investire in formazione e innovazione. È per questo che molto spesso i produttori di uva decidono di unire le forze raggruppandosi in cooperative che prendono il nome di cantine sociali.
Scopriamo insieme cosa sono!
Cantine sociali: cosa sono e perché sono importanti
Le cantine sociali sono vere e proprie cooperative costituite da soci produttori di uva.
Tali soci, durante la vendemmia, raccolgono le uve prodotte e le conferiscono alla cantina sociale. Qui, queste vengono unite in masse omogenee e vinificate. Dopodiché il vino finito viene imbottigliato o venduto come prodotto sfuso. Ed è proprio grazie alla vendita del vino che i soci vengono retribuiti, dividendo i guadagni sulla base della quantità di uva conferita da ognuno di essi.
In questo modo, il costo della produzione viene ripartito tra i diversi soci. È quindi possibile acquistare tecnologie e avvalersi delle conoscenze di esperti tecnici, affrontando spese che singolarmente i soci non potrebbero sostenere.
Molto spesso, inoltre, per garantire la qualità della produzione, le cantine sociali definiscono protocolli di gestione dei vigneti che i soci devono seguire per poter conferire le uve. Tali protocolli mirano ad ottenere uve salubri con le giuste caratteristiche organolettiche, rispettando molto spesso anche requisiti di sostenibilità.
Ci sono infatti cantine sociali che hanno integrato a pieno la sostenibilità nel proprio processo di produzione. Di seguito alcuni esempi.
Cantina sociale di Orsago
La Cantina Sociale di Orsago, in provincia di Treviso, raccoglie e trasforma l’uva conferita da più di 400 soci provenienti dai comuni limitrofi ad Orsago. Questi hanno dimensioni molto variabili: la maggior parte però possiede tra 5001 mq e 5 ha, per un totale di circa 1400 ettari. Grazie al loro conferimento si riesce a vinificare ogni anno circa 250.000 quintali di uva.
Quella di Orsago, è una delle cantine sociali più virtuose del territorio. Ha infatti aderito al progetto PROINOS – Coltivare la sostenibilità, con lo scopo di promuovere una viticoltura più sostenibile sul territorio.
Con il progetto, la cantina ha incoraggiato i soci ad adottare in vigneto il sistema di qualità nazionale di produzione integrata (SQNPI), promuovendo la razionalizzazione nell’utilizzo non solo di prodotti fitosanitari e fertilizzati, ma anche dell’acqua per l’irrigazione.
Cantina sociale di Tortona
Nata per bloccare l’esodo dalle campagne, la Cantina sociale di Tortona è una delle più importanti cantine sociali del Piemonte, nei Colli Tortonesi. Oggi coinvolge circa 180 soci, ai quali offre uno sbocco di vendita redditizio, sottraendo il frutto delle fatiche dei coltivatori al ricatto del commercio.
Vista la sensibilità per la tutela dell’ambiente ha deciso di aderire al progetto VITA – Viticoltura Armoniosa. Si tratta di un’iniziativa molto ambiziosa, che intende proporre un modello condiviso di conduzione del vigneto orientato alla “sostenibilità”, prendendo in considerazione tutti gli aspetti che determinano un impatto sui corpi idrici, con particolare attenzione alla difesa.
Ma l’impegno per la riduzione degli impatti non si limita al vigneto. L’azienda ha ad esempio deciso di utilizzare per la grande distribuzione bottiglie leggere, in modo da ridurre le emissioni di CO2.
Cantina Produttori di Valdobbiadene
Sono circa 1000 gli ettari di vigneto curati, ormai da generazioni, dai 600 soci viticoltori che fanno parte della Cantina Produttori di Valdobbiadene. Molti di questi si trovano nella fascia collinare tra Conegliano e Valdobbiadene, in quel territorio considerato dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità. Ed è proprio la tutela di un paesaggio tanto importante uno dei motivi per cui la sostenibilità è un elemento centrale per quest’azienda.
Quella di Valdobbiadene è infatti oggi una delle poche cantine sociali ad aver raggiunto un livello avanzato di misurazione concreta del proprio impatto su tre diversi pilastri: sociale, ambientale ed economico. L’impegno dei soci viticoltori per il miglioramento dell’ambiente e della tutela delle risorse naturali, ad esempio, viene costantemente misurato attraverso il calcolo non solo delle impronte idrica e carbonica, ma anche dell’indice di biodiversità.
Inoltre, è elevata l’attenzione per il capitale sociale e umano. L’azienda, ad esempio, organizza attività formative con lo scopo di migliorare e accrescere la preparazione tecnica dei soci.
Sempre maggiore è l’impegno dei soci delle cantine sociali nel condurre una viticoltura rispettosa dell’ambiente e delle persone. Questo si traduce in vini ricercati, di elevata qualità che conquistano i palati dei consumatori sempre più esigenti. Curiosi di provarli? Li trovate sullo shop di Vinrà!
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