SQNPI: cos’è il sistema di qualità nazionale di produzione integrata?

La stagione delle passeggiate all’aria aperta è arrivata! Tra campi in fiore e uccellini cinguettanti, un po’ di trekking all’aria aperta non può che farci bene. Ma vi è mai capitato, girando tra i vigneti, di vedere dei cartelli riportanti il simbolo di un’ape? No, non serve a segnalare la presenza di arnie tra i filari.

Questo logo attesta che l’azienda ha aderito al SQNPI e si sta impegnando per condurre una viticoltura più razionale e meno impattante.

Volete saperne di più? Ecco l’articolo che fa per voi!

SQNPI: Cos'è

SQNPI è l’acronimo di “Sistema di qualità nazionale di produzione integrata”.

Vista l’importanza di avere un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e della salute dell’uomo il MIPAAF (ora MASAF) ha concepito questa certificazione a garanzia del consumatore. La sigla infatti identifica uno schema di certificazione attivo dal 2016 che ha come obiettivo quello di valorizzare le produzioni agricole vegetali ottenute rispettando i disciplinari regionali di produzione integrata.

Questo consente a chiunque di poter acquistare prodotti agricoli coltivati nel rispetto di buone pratiche agricole. Basta scegliere i prodotti contrassegnati dall’iconica ape. Il SQNPI, infatti, non è un marchio esclusivo per il settore vitivinicolo, ma si applica a tutte le produzioni agricole, trasformate e non.

La produzione integrata

Il SQNPI prevede l’adozione dei principi dalla produzione integrata. Ma cos’è? A partire dal 1° gennaio 2014, è obbligatorio per tutte le aziende agricole applicare in campo almeno i principi della produzione integrata. Questa consiste in un sistema di coltivazione che privilegia l’uso di tecniche che garantiscono una maggiore sostenibilità dell’agricoltura. Prevede quindi un uso razionale dei mezzi di difesa, siano essi biologici, meccanici o chimici, finalizzati a mantenere sotto una certa soglia i parassiti delle piante. Il ricorso ai prodotti fitosanitari avviene solo in caso di necessità, scegliendo quelli a minor impatto ambientale e meno pericolosi per la salute umana. Si abbandona così la lotta “a calendario” attraverso la quale venivano fatti trattamenti preventivi ripetuti a intervalli di tempo determinati.

Ma oltre alla difesa integrata obbligatoria, ne esiste una volontaria. Questa viene definita a livello ragionale da disciplinari di produzione che identificano norme tecniche specifiche per le colture e linee guida per la difesa vincolanti. Prevedono anche limitazioni nella scelta dei prodotti fitosanitari che possono essere utilizzati e nel numero di trattamenti. I requisiti imposti dalla difesa integrata volontaria sono quindi ovviamente più restrittivi rispetto a quelli della produzione integrata obbligatoria. Ed è proprio il rispetto di questi disciplinari che può consentire l’ottenimento del marchio di qualità certificata SQNPI.

SQNPI per il settore vitivinicolo

Dal 2023 il SQNPI per il settore vitivinicolo è stato arricchito di una serie di requisiti aggiuntivi, definendo così il “Disciplinare di certificazione nazionale della sostenibilità della filiera vitivinicola”. Le cantine che quindi oggi aderiscono al SQNPI sono obbligate ad ottemperare ad una serie di impegni aggiuntivi in materia ambientale e sociale. Questi vanno dal controllo dei rifiuti e dei sottoprodotti, al monitoraggio dei consumi idrici ed energetici, passando per la riduzione degli imballaggi e l’utilizzo di packaging  sostenibile. Ma prevede anche requisiti sociali, che riguardano in particolare i lavoratori e la loro formazione e la valutazione e gestione dei rischi.

Un primo passo, questo, che le aziende possono compiere verso produzioni sempre più sostenibili!

 

Immagine di copertina: Valdoca

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