Questo standard è nato per essere applicato alla filiera del vino e pertanto si inserisce logicamente nelle sue dinamiche produttive, prevedendo la sua adozione e certificazione da parte di tutti i tipi di attori, siano essi agricoltori, trasformatori, imbottigliatori o raccolgano tutte queste identità in una unica figura, fino ai consorzi di tutela.
La norma prevede infatti la certificazione di tre dimensioni produttive:
- L’intera azienda attraverso l’adozione dello standard di Organizzazione,
- il singolo prodotto finito attraverso l’adozione dello standard di Prodotto,
- una intera denominazione attraverso l’adozione dello standard di Territorio.
Lo standard prevede requisiti oggettivi e verificabili per ciascuno dei tre pilastri della sostenibilità attraverso la definizione di buone pratiche e di indicatori.
Le buone pratiche sono state definite per ciascuna tipologia di operatore della filiera e per ciascun pilastro e sono state classificate in buone pratiche di lavorazione (agricole, di cantina, di imbottigliamento / condizionamento), sociali, economiche e ambientali.
Per ogni gruppo di buone pratiche sono previsti:
- Requisiti Maggiori (M): devono essere rispettati nella misura del 100% dall’inizio della validità della certificazione
- Requisiti Minori (m): devono essere rispettati nella misura minima del 30% entro il triennio di validità delle certificazione
- Raccomandazioni (R): devono essere rispettati nella misura minima del 10% entro il triennio di validità della certificazione
Gli indicatori ambientali quali Impronta Idrica, Impronta Carbonica e Biodiversità, che devono essere misurati entro i tre anni di validità della certificazione, sono invece il risultato di tutte le buone pratiche ambientali applicate dalle imprese che aderiscono a questo standard. Questi valori non hanno lo scopo di confronto fra diverse aziende/prodotti bensì di rappresentare un parametro interno alle imprese/filiere/prodotto che permetta di monitorare la propria realtà e definire gli ambiti di miglioramento in tema di sostenibilità ambientale.
Nell’ottica di favorire un percorso di miglioramento delle organizzazioni, dei processi e dei prodotti Equalitas prevede un percorso graduale e di miglioramento continuo, che sia di stimolo all’adozione di requisiti via via più complessi e allo stesso tempo completi rispetto ai pilastri della sostenibilità.
Per questo, al rinnovo della certificazione, che avviene ogni tre anni grazie alla validazione da parte di un ente terzo accreditato, viene richiesto alle aziende di aumentare la percentuale minima di “m” ed “R” da rispettare.
La norma Equalitas, permette quindi alle imprese del vino di adottare un sistema interno di gestione della sostenibilità e di valorizzare il proprio impegno con la pubblicazione di un Bilancio di sostenibilità, strumento che si rivolge ai clienti e a tutti i portatori di interesse, con lo scopo di raccontare e comunicare gli obiettivi di sostenibilità raggiunti e quelli prefissati.