Sempre più spesso si sente parlare di sostenibilità nel settore vitivinicolo ed è ormai evidente che sia questa la strada che le aziende del vino devono intraprendere per far fronte agli obiettivi posti in essere dall’Agenda 2030 e per a mantenere alta la competitività sui mercati, soprattutto internazionali.
La sostenibilità nel mondo del vino: cos’è
La prima definizione di sostenibilità si ha nel 1987 quando la Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite pubblica il documento “Our Common Future” che definisce lo sviluppo sostenibile come “uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”.
Questa definizione, pur facendo riferimento al mantenimento della capacità di carico degli ecosistemi e all’uso prudente delle risorse naturali, e quindi ad un significato prettamente ecologico, introduce il principio etico dell’equità intergenerazionale, sottolineando il diritto delle generazioni che verranno di avere accesso alle risorse naturali.
Più tardi, nel 1992 durante il Summit della Terra di Rio viene ufficialmente delineata la multidimensionalità del concetto con la pubblicazione dell’Agenda 21 che definisce lo sviluppo sostenibile come uno sviluppo “economicamente solido, ecologicamente sano e socialmente equo”, introducendo anche la dimensione economica della sostenibilità.
Partendo quindi dal presupposto che la sostenibilità pone le sue radici nella salvaguardia delle risorse ambientali, con il tempo il concetto si è evoluto e consolidato, legando gli aspetti che riguardano la tutela dell’ambiente alla economicità e riproducibilità dei processi produttivi e al rispetto dei diritti e della dignità degli individui (Borra et al., 2016).
Le dimensioni ambientale, sociale ed economica, definite anche come i tre pilastri o “triple bottom line”, nel concetto di sostenibilità vengono messi in relazione tra di loro, non escludendosi a vicenda, ma bensì integrandosi e rafforzandosi mutualmente. Privilegiare solo una o parte delle tre dimensioni significa avere una visione non sostenibile e solo parziale dello sviluppo .
L’affermarsi e il diffondersi di questo importante concetto ha fatto sì che in tutto il mondo si iniziassero ad imporre modelli di gestione aziendali orientati al rispetto delle buone pratiche di sostenibilità.
Questa tendenza ha coinvolto anche l’agricoltura e in particolare il settore vitivinicolo tant’è che l’Organizzazione mondiale della Vigna e del Vino nella risoluzione CST 1/2004 definisce la vitivinicoltura sostenibile come l’ “approccio globale su scala dei sistemi di produzione e di trasformazione delle uve, associando contemporaneamente la perennità economica delle strutture e dei territori, l’ottenimento di prodotti di qualità, la presa in considerazione delle esigenze di una viticoltura di precisione, dei rischi legati all’ambiente, alla sicurezza dei prodotti e alla salute dei consumatori e la valorizzazione degli aspetti patrimoniali, storici, culturali, ecologici e paesaggistici.”
La vitivinicoltura sostenibile cerca quindi l’equilibrio tra fattibilità economica, equità sociale e buono stato ambientale e questo si applica a tutta la catena di produzione e di trasformazione, partendo dall’uva (uva da vino, uva da tavola, uva passa) e dal succo d’uva, per arrivare al vino, alle bevande spiritose e agli altri prodotti della vite (OIV, 2016).
Questo approccio virtuoso deve essere orientato a mantenere un’offerta commerciale sostenibile, in linea con le aspettative sociali sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione, sostenendo al contempo un tessuto produttivo ed economico competitivo; migliorare la fiducia della società nelle aziende vitivinicole; sviluppare una vitivinicoltura con un duplice obiettivo di prevenzione degli impatti negativi sull’ambiente e di adattamento al cambiamento climatico, attraverso l’adeguamento delle tecniche produttive (OIV, 2020).
I tre pilastri della sostenibilità
E’ evidente che le aziende che vogliono agire in maniera del tutto sostenibile devono necessariamente tener conto della tripartizione della sostenibilità: è fondamentale ampliare le prospettive valutative dell’attività d’impresa anche a fattori quali l’equità sociale e la preservazione ambientale, e non focalizzarsi esclusivamente sulla monetizzazione derivante dall’attività d’impresa.
In tale ottica la sostenibilità non può essere vista come uno status immutabile, ma deve essere intesa come un processo continuo in cui gli obiettivi di benessere ambientale, sociale ed economico coesistono e hanno pari valore.
Ma esattamente, come è possibile raggiungere tali obiettivi?
La sostenibilità ambientale nel settore vitivinicolo
Per sostenibilità ambientale si intende la capacità di preservare nel tempo alcune funzioni dell’ambiente come quelle di essere fornitore di risorse, come sole, acqua, aria e suolo, ma anche ricettore di rifiuti e fonte diretta di utilità: questo implica la tutela della biodiversità, la salvaguardia degli equilibri ecosistemici e la possibilità di riprodurre le risorse utilizzate.
La Terra infatti è condizionata dagli effetti dell’attività umana il cui impatto sull’ambiente circostante produce alterazioni sostanziali degli equilibri, riducendo il capitale naturale. È importante infatti non superare mai la carrying capacity, ovvero la capacità massima di individui che un ambiente è in grado di sopportare in funzione delle risorse disponibili. Per questo motivo l’uso razionale delle risorse naturali e la produzione di beni e servizi a basso impatto ambientale sono obiettivi di sostenibilità fondamentali sulla base dei quali i processi economici devono adeguarsi. La conservazione del capitale naturale e il suo arricchimento, anche attraverso il progresso scientifico e tecnologico, rappresentano il nucleo di questo pilastro e costituiscono la base concettuale e operativa per intervenire anche sulle altre due dimensioni della sostenibilità. Esiste infatti una relazione importante ad esempio tra ambiente ed economia poiché il modo in cui quest’ultima viene gestita impatta sull’ambiente e la qualità ambientale influisce a sua volta sui risultati economici: il settore vitivinicolo infatti produce importanti emissioni di gas ad effetto serra, causa principale del global climate change, e al tempo stesso ne subisce gli impatti negativi che si traducono in riduzioni delle rese e della qualità delle produzione. E quindi danneggiare l’ambiente equivale a danneggiare l’economia.
Diventa quindi una priorità, anche per il settore vitivinicolo adottare strategie volte a ridurre l’impatto della produzione sul suolo, aria, acqua, biodiversità e paesaggio. È importante quindi un’attenta pianificazione dell’impianto di nuovi vigneti, adottando principi ecologici ormai consolidati per la loro gestione, cercando di ridurre ogni intervento e favorendo un utilizzo ottimale delle risorse disponibili. Ma non bisogna limitarsi a questo: la gestione degli input quali energia, acqua, coadiuvanti e additivi e materiali per il packaging, è essenziale per l’attuazione di un modello di gestione aziendale sostenibile, essendo necessario ottimizzare il loro utilizzo, favorendo i metodi di prevenzione e, all’occorrenza, il loro riutilizzo. Allo stesso modo la gestione degli output come rifiuti, reflui e sottoprodotti deve essere orientata a minimizzare l’ impatto sull’ambiente, favorendo il loro corretto smaltimento qualora non fosse possibile il loro riutilizzo o riciclaggio (OIV, 2016).
Se sei curioso, guarda quali sono le buone pratiche di sostenibilità ambientale che le aziende devono adottare secondo Vinrà!
La sostenibilità sociale nel settore vitivinicolo
La sostenibilità sociale può essere definita come la soddisfazione continuata ed equamente garantita dei bisogni umani basilari come cibo, acqua e riparo ma anche delle necessità sociali e culturali di più alto livello come ad esempio sicurezza, libertà, democrazia, occupazione e svago. Questa dimensione etico-sociale va nella direzione di realizzare sia una equità intragenerazionale, che implica la parità di accesso alle risorse per tutti gli abitanti del pianeta, sia di una equità intergenerazionale il cui fine è di assicurare alle generazioni future le stesse opportunità di sviluppo delle generazioni passate. In questo contesto la consapevolezza che la propria attività possa avere un impatto non solo sull’ambiente fisico ma anche sulle persone che lo abitano è alla base di un approccio aziendale virtuoso che tiene conto della multidimensionalità del concetto di sostenibilità.
Nel caso specifico del settore vitivinicolo gli obiettivi di sostenibilità sociale vengono perseguiti attraverso l’impegno e la capacità delle aziende vitivinicole di sostenere e sviluppare la realtà rurale in cui sono inserite, con particolare attenzione alle risorse umane e alle loro condizioni di lavoro, all’integrazione aziendale nell’ambiente socioeconomico e culturale locale e alla salute e sicurezza dei consumatori. È quindi importante che le aziende vitivinicole adottino misure che promuovano il benessere umano e l’inclusione tenendo conto degli interessi e dei diritti di lavoratori, consumatori e comunità (OIV, 2016).
Se sei curioso, guarda quali sono le buone pratiche di sostenibilità sociale che le aziende devono adottare secondo Vinrà!
La sostenibilità economica nel settore vitivinicolo
La sostenibilità economica deve essere intesa come la capacità di un sistema economico di generare una crescita duratura degli indicatori economici attraverso la creazione di reddito e lavoro per il sostentamento delle popolazioni, attraverso un’efficace combinazione delle risorse. Poiché infatti il fine ultimo di un’azienda vitivinicola resta quello di produrre un reddito per se e per i propri dipendenti, bisogna tener conto della fattibilità economica nel lungo periodo delle decisioni che vengono prese per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità legati al rispetto delle risorse ambientali e alla tutela del capitale umano. Le scelte operate dovranno essere prese in ottica di capacità di innovazione, di adattamento ai cambiamenti tecnologici e socioeconomici e di gestione dei costi, al fine di determinare una crescita sostenibile capace di offrire ricchezza e occupazione nei tempi a venire.
Per raggiungere questo obiettivo, le aziende dovranno lavorare tenendo conto di due elementi chiave: la resilienza e l’efficienza. Per sviluppare resilienza le aziende vitivinicole devono prendere in considerazione la capacità di adattamento ai cambiamenti tecnologici e socioeconomici delle proprie scelte, optando per soluzioni flessibili e diversificate in grado di adattarsi alle esigenze che possono derivare da perturbazioni e dall’evoluzione delle condizioni di mercato. Queste soluzioni dovranno garantire al tempo stesso la massima efficienza in termini di riduzione degli sprechi e di costi aggiuntivi, cercando di produrre il minor quantitativo di output possibile, al fine di ridurre l’impatto sull’ambiente e la società (OIV, 2016).
Se sei curioso, guarda quali sono le buone pratiche di sostenibilità economiche che le aziende devono adottare secondo Vinrà!
L’importanza della sostenibilità
“Miliardi dei nostri concittadini continuano a vivere nella povertà e sono privati di una vita dignitosa. La disuguaglianza è in crescita sia fra i diversi paesi, sia all’interno degli stessi. Ci sono enormi differenze per ciò che concerne opportunità, ricchezza e potere. La disparità di genere continua a rappresentare una sfida chiave. La disoccupazione, specialmente quella giovanile, rappresenta una priorità. Le minacce globali che incombono sulla salute, i sempre più frequenti e violenti disastri naturali, la crescita vertiginosa dei conflitti, le minacce violente, il terrorismo, le crisi umanitarie e lo sfollamento forzato delle popolazioni che ne consegue, minacciano tutti i progressi allo sviluppo degli ultimi decenni. L’esaurimento delle risorse naturali e gli impatti negativi del degrado ambientale, compresi desertificazione, siccità, degrado del territorio, scarsità di acqua e perdita della biodiversità si aggiungono e incrementano la lista delle sfide che l’umanità deve fronteggiare. Il cambiamento climatico è una delle sfide più grandi della nostra epoca […]. L’aumento della temperatura globale, l’innalzamento del livello del mare, l’acidificazione degli oceani e altre conseguenze del cambiamento climatico stanno mettendo seriamente a repentaglio le zone costiere e i paesi al di sotto del livello del mare, compresi molti paesi meno sviluppati e piccoli stati insulari in via di sviluppo. La sopravvivenza di molte società e dei sistemi di supporto biologico del pianeta è a rischio.”
Questo è quanto viene riportato dagli Stati Membri dell’ONU nell’Agenda 2030: è evidente che ci troviamo di fronte ad una emergenza che non riguarda solo lo stato di salute ambientale, ma anche i diritti umani, e che sta mettendo a rischio la vivibilità sul pianeta. Per far fronte a questa difficile situazione c’è bisogno che tutti contribuiscano a garantire un futuro migliore alla Terra e alle persona che la abitano, perché tutti possono essere parte del cambiamento.
Il contributo del settore vitivinicolo deve essere esplicato attraverso l’impegno delle aziende ad adottare strategie che consentano di minimizzare l’impatto sull’ambiente e sulla società, tenendo conto degli interessi della collettività e superando modelli di business ormai obsoleti incentrati solo sulla massimizzazione dei profitti, a favore di modelli di impresa orientati alla sostenibilità. Dall’altro lato però il consumatore deve premiare tale impegno, ricercando e acquistando vini prodotti da aziende che rispettano le buone pratiche di responsabilità sociale, ambientale ed economica anche pagando, se necessario, un premio di prezzo.
Come riconoscere i vini delle aziende sostenibili?
E’ vero che, sull’onda dell’interesse crescente che vi è intorno al tema della sostenibilità, alcune aziende hanno iniziato a fare greenwashing, ovvero hanno incentrato le proprie strategie di comunicazione su una sorta di ambientalismo di facciata per ricavarne dei benefici economici o di reputazione, mentre nella realtà dei fatti l’impegno in tal senso è nullo. Questo non è vero però per tutte le aziende, molte delle quali infatti impiegano tempo e risorse nel cercare di ridurre il proprio impatto sull’ambiente e sulla società.
Ma come fare a riconoscerle?
Le certificazioni di sostenibilità
Uno dei modi per far fronte al problema del greenwashing è quello di andare oltre la semplice immagine che le aziende vogliono dare di se o lo storytelling e di affidarsi a realtà vitivinicole che hanno ottenuto una certificazione di sostenibilità.
Infatti non esiste ancora una normativa comunitaria per il settore vitivinicolo che regolamenti l’utilizzo del termine “sostenibilità” come invece accade per il vino biologico, ma esistono degli standard volontari, di natura pubblica o privata, che forniscono una spiegazione dettagliata delle norme ambientali, sociali ed economiche che devono essere rispettate lungo tutta la filiera di produzione del vino, affinché un’impresa possa affermare di lavorare in ottica di sostenibilità.
Le aziende che vogliono intraprendere un percorso di sostenibilità possono quindi decidere autonomamente di aderire ad uno dei diversi standard ad oggi disponibili per il settore vitivinicolo, come VIVA, Equalitas e SOStain, impegnandosi in questo modo a seguirne e rispettarne le regole.
Il rispetto delle norme definite dai disciplinari viene verificato da un ente terzo che effettua un controllo accurato e rilascia la certificazione di sostenibilità.
Alcuni degli standard di sostenibilità, oltre a prevedere la certificazione dell’intera azienda (Azienda Sostenibile), consentono anche l’ottenimento della certificazione per singoli prodotti (Vino Sostenibile).
Nel primo caso l’azienda si impegna a garantire il rispetto dei principi di sostenibilità in tutte le fasi di produzione gestite direttamente dall’azienda stessa, calcolando e valutando l’impatto di tutta l’attività produttiva sull’ambiente e la società. Nel caso sia il singolo prodotto ad ottenere la certificazione di sostenibilità, l’azienda garantisce che tutti i prodotti e gli step che hanno portato alla elaborazione di quel vino specifico siano stati condotti e gestiti in maniera sostenibile.
Vuoi sapere quali aziende hanno aderito ad uno standard di sostenibilità? Ricercale tra le cantine di Vinrà!
Le etichette di sostenibilità
Il consumatore può ricercare sugli scaffali le bottiglie che riportano in etichetta il logo di uno degli standard di sostenibilità disponibili per il settore vitivinicolo, ed essere certo così di acquistare vini prodotti da aziende che hanno a cuore l’ambiente, il territorio e le persone.
I Vantaggi della sostenibilità
Le aziende vitivinicole italiane si stanno impegnando molto nell’aumentare le proprie performances in termini di sostenibilità, adottando tecniche e strumenti sempre più innovativi e strategie che sono il risultato di continui studi e approfondimenti sull’argomento.
Ma quali sono i vantaggi per i consumatori che decidono di acquistare vini prodotti dalle aziende che lavorano secondo i principi della sostenibilità?
- Rispetto per l’ambiente: poiché le attività di produzione e trasformazione, oltre che la scelta del packaging, tengono con del possibile impatto sull’ambiente, acquistare questi prodotti significherà contribuire a ridurre l’inquinamento e gli sprechi, tutelando le risorse naturali e la flora e fauna locali;
- Rispetto per il capitale umano: le aziende sostenibili hanno a cuore la salute, la sicurezza e il benessere tanto dei lavoratori quanto dei consumatori e della comunità in cui si trovano. L’acquisto dei loro prodotti contribuirà a garantire la tutela dei diritti e il soddisfacimento delle necessità di tutte le persone coinvolte.
- Valore aggiunto per il territorio: tra gli obiettivi di un business model sostenibile vi è quello di valorizzare il territorio tutelando i paesaggi e promuovendo cultura, tradizioni e prodotti locali. L’acquisto dei prodotti di queste aziende sarà un contributo fondamentale a mantenere e a dare valore al patrimonio naturale, storico, culturale e sociale non solo locale, ma anche nazionale.
- Chiarezza e trasparenza: l’ottenimento della certificazione richiede il rispetto di buone pratiche di sostenibilità e rigidi standard che garantiscono la sicurezza e la tracciabilità dei prodotti. Il consumatore potrà informarsi attraverso la lettura dei bilanci di sostenibilità che forniscono dati reali, ed essere sicuro in questo modo che ciò che finisce nel suo calice è stato prodotto in modo attento e controllato, nel rispetto dell’ambiente e delle persone.
Vino sostenibile: cosa lo differenzia dagli altri
Quello vitivinicolo è un settore molto complesso: le categorie di prodotti sono tante e spesso si rischia di fare confusione tra le diverse etichette se non ci si aggiorna continuamente sull’argomento.
Questo è un po’ quello che sta succedendo nel caso del vino sostenibile che sempre più spesso viene confuso o associato alle produzioni biologiche, biodinamiche o naturali.
A differenza delle cantine che producono queste tipologie di vino green che seguono filosofie di produzione basate sul rispetto dell’ambiente, vietando l’utilizzo in vigneto della chimica di sintesi a favore di metodi di coltivazione incentrati sulla fertilità del suolo e limitando o eliminando completamente l’utilizzo di additivi e coadiuvanti in cantina, le aziende sostenibili prestano attenzione anche ad altri aspetti. Oltre quindi a lavorare cercando di ridurre il più possibile sprechi di risorse e inquinamento, e di mantenere la biodiversità e la salubrità del capitale naturale, le aziende sostenibili prestano attenzione anche alla dimensione sociale e alla fattibilità economica delle proprie scelte: i lavoratori, i consumatori e la comunità sono importantissimi e si deve tener conto delle loro necessità e dei loro diritti. Tutte le soluzioni che vengono adottate quindi devono tener conto dell’impatto che possono generare sull’ambiente e sulla società, con un occhio critico alla valutazione dei costi e dei benefici, al fine di evitare spese inutili e di garantire un reddito adeguato all’impresa e ai propri dipendenti.
Borra D., Dal Vecchio A., Lazzari A. M., Massaglia S., Viberti A. (2016), “La percezione del concetto di sostenibilità nel settore vitivinicolo”, Franco Angeli Editore, Collana Agricoltura e benessere
Risoluzione OIV CST 1/2004, “Sviluppo della vitivinicoltura sostenibile”
Risoluzione OIV CST 518-2016, “Principi generali dell’OIV sulla vitivinicoltura sostenibile – aspetti ambientali, sociali, economici e culturali”
Risoluzione OIV-VITI 641-2020, “ Guida dell’OIV per l’applicazione dei principi della vitivinicoltura sostenibile”
Silvestri M. (2015), “Sviluppo Sostenibile: un problema di definizione”, Gentes, anno II n2.