Vino passito? Gli imperdibili 3 per le feste

Le feste sono alle porte ed è il momento di iniziare a pensare al cenone di Natale.

Pasta, carne, pesce, verdure, legumi, dolci e altre gustose leccornie. Qualcuno ha già iniziato a fare la lista della spesa. C’è una cosa che non dovrà assolutamente mancare durante le feste sulla vostra tavola: del buon vino passito!

Cos’è il vino passito? Un vino dolce prodotto a partire da uve sottoposte ad appassimento, anche parziale. Spesso sottovalutato, il vino passito sarà perfetto per accompagnare antipasti o dolci grazie alla sua versatilità.

Vorreste qualche consiglio su quale scegliere?
Ecco per voi i 3 vini passiti che dovete assolutamente provare!

Dominicale, il vino passito di Rechsteiner

Dal blend delle migliori uve di Verduzzo Friulano e Traminer nasce il Dominicale dell’Azienda Agricola Rechsteiner. Questo vino passito, prodotto solo nelle migliori annate, rappresenta la massima espressione del potenziale dei vigneti dell’azienda.

La vendemmia manuale viene fatta di solito verso la fine di settembre. Le uve vengono poi lasciate appassire per circa 3 mesi, nella storica cantina seicentesca, per poi essere sofficemente pressate a gennaio. Dopo una lenta fermentazione e un affinamento in acciaio di circa 6 mesi, il risultato è un vino dal colore giallo ambrato intenso. In bocca è pieno, avvolgente, morbido e vellutato. Al naso prevalgono i sentori di nettarina, frutta candita e fiori di campo.

Sceglietelo per queste feste, sarà perfetto da servire a fine pasto, in abbinamento a formaggi stagionati o al classico panettone con i canditi. Potrete anche degustarlo senza nessun accompagnamento, magari seduti sulla poltrona davanti al camino!

L'Ecrù di Firriato

Prodotto con lo Zibibbo, re delle uve siciliane, l’Ecrù di Firriato è un vino passito unico nel suo genere. La sua particolarità è frutto di un lavoro attento e minuzioso, che parte già dal campo. La raccolta delle uve, infatti, avviene a seguito di due vendemmie manuali distinte. La prima, di solito a inizio settembre serve alla raccolta dei grappoli da appassire sui graticci. La seconda, più tardiva, prevede invece la raccolta delle uve che hanno raggiunto la maturazione ottimale per produrre il vino base. È proprio all’interno di questo vino base, che le uve ormai appassite e sgrappolate verranno poste in infusione.

Il risultato? Un vino dalla tessitura incantevole, in grado di esprimere nel suo sorso il sole di Sicilia, con profonde sfumature marine e fruttate. Al naso prevalgono i sentori di zagara, scorzette d’arancia candite, fichi secchi, datteri, pesca sciroppata, in perfetta sintonia con delicate evocazioni di alloro, citronella, maggiorana, salvia, origano e spezie orientali.

Questo Natale provatelo con la pasticceria secca, o con il panettone mandorlato. E se non siete amanti dei dolci, potrete anche abbinarlo a gustose tartine con il fois gras!

Un vino passito campano: Antheres di Mastroberardino

Dal colore rosso rubino con dei meravigliosi riflessi aranciati, l’Antheres è il vino passito di uve Aglianico targato Mastroberardino.

Le uve provengono da uno specifico vigneto, dove le particolari caratteristiche climatiche, favoriscono lo sviluppo all’interno degli acini della botrytis cinerea. Anche conosciuta come muffa nobile, la botrite consente di raggiungere una maggiore concentrazione zuccherina e uno straordinario arricchimento del quadro aromatico. L’appassimento dura circa due mesi e la vinificazione avviene in acciaio.

Ciò che ne deriva è un vino con un profilo olfattivo intenso e singolare. Al naso sono evidenti i sentori che ricordano la sorba, le nespole, il corbezzolo, i fichi secchi, i datteri e la frutta rossa sotto spirito. Il sorso avvolgente, elegante e persistente presenta invece chiare note di prugna, ciliegia sotto spirito e spezie.

A cosa abbinarlo durante le feste? Sarà sicuramente perfetto per accompagnare i vostri dolci natalizi a base di cioccolato. Ma se vi piace osare provatelo in abbinamento a formaggi freschi e cremosi come Crescenza e Stracchino o stagionati e muffati come il Gorgonzola. Non ve ne pentirete!

Cosa puoi fare per il pianeta?

Anche mentre sorseggi un calice di vino puoi contribuire a salvare il mondo: agisci come se quello che fai possa fare la differenza, perché *allerta spoiler* la fa!

Non sai da dove iniziare? Ti aiutiamo noi! Ecco la “Guida per amanti del vino che vogliono salvare il mondo” di Vinrà!

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